Contraddittorio negato e dottrina giudiziaria in una recente pronuncia “nomofilattica” della Suprema Corte in materia di spedizione in forma esecutiva

Di Marco Farina -
Cass. 12 febbraio 2019, n. 3967  1. Nel caso di specie, a quanto è dato capire dalla motivazione della sentenza qui analizzata, nella sua originaria opposizione, la debitrice esecutata aveva lamentato, prima di tutto, la mancata apposizione della formula sull’atto pubblico azionato come titolo esecutivo e, poi, l’inesistenza del diritto di credito “incorporato” nel titolo (in casu, del diritto al pagamento del prezzo di una compravendita) in ragione di una eccezione di inadempimento fondata sulla dedotta esistenza di vizi del bene che si assumevano tempestivamente denunziati. Il giudice di primo grado riteneva fondata la prima censura, dichiarando di assorbire la ragione di contest. . .