In difesa dell’udienza da remoto

Di Fabio Valerini -
In questi giorni sono apparse delle prese di posizione da parte di alcune delle associazioni rappresentative degli avvocati sui pericoli della previsione dell’udienza da remoto: qualcuno potrebbe ipotizzare che, prendendo a prestito il titolo del libro di Walter Bloch, le righe che seguono si risolvano nel difendere l’indifendibile[1]. Senonché, l’obiettivo di questo scritto è duplice: in primo luogo, mettere in evidenza come l’udienza civile da remoto sia preferibile alla trattazione scritta, poiché tutela più efficacemente il diritto di difesa. Ne deriva che il rapporto, se vogliamo, regola- eccezione dovrebbe vedere di default l’udienza da remoto e, quando non sia strettamen. . .