L’abuso del processo come interesse specifico a proporre un’azione risarcitoria autonoma da condotta processuale scorretta

La proposizione di un’autonoma azione risarcitoria volta a sanzionare il comportamento processuale scorretto di una delle parti può giustificarsi qualora si alleghi che tale scelta sia dipesa da un interesse specifico, il quale può consistere anche nell’indicare l’esistenza di una strategia emulativa che leghi una pluralità di cause consentendone una lettura coordinata in termini di abuso del processo e che valorizzi il complessivo comportamento processuale ostativo come causa di danno.

Di Arianna Di Bernardo -
Cass. 19 luglio 2018, n. 19179 Con l’ordinanza segnalata la Corte di cassazione affronta la questione se, in caso di plurime condotte che si traducano nell’agire o resistere in più di un giudizio nei confronti di una medesima persona, assumendo linee difensive inutilmente defatigatorie, o tenendo una condotta processuale ingiuriosa, sia ammissibile, ed entro quali limiti, la proposizione di un’azione generale di responsabilità civile nei confronti del danneggiante, ai sensi dell’art. 2043 c.c.; ovvero se tale comportamento processuale scorretto possa essere fatto valere solo all’interno dei singoli giudizi, proponendo la domanda di condanna per responsabilità processuale aggrava. . .