«QUER PASTICCIACCIO BRUTTO» DELL’ASSEGNO DIVORZILE. ERRARE HUMANUM EST….

I. Antefatto - II. Sentenza n. 2042 / 2018 della S.C., 1a Sez. - II.A. La vicenda - II.B. Le valutazioni - II.B.1. Residuale violazione dell’art. 376, 3° c.p.c. - II.B.2. La motivazione della sentenza del 2018. In generale - II.B.3. Norma ordinamentale? - II.B.4. L’art. 374, 3° c.p.c. - III. Postfatto.

Di Rosario Russo -
I. ANTEFATTO 1. É noto che, negando rilievo al tenore di vita coniugale, la sentenza n. 11504/2017, emessa (in difformità dalle conclusioni del Pubblico Ministero) il 10.5.2017 dalla Prima Sezione della Suprema Corte,  frontalmente e scientemente disattese l’insegnamento dettato dalle Sezioni Unite con le sentenze nn. 11490 e 1492 del 1990, cui si erano attenuti i giudici di merito e la stessa Corte (prima sentenza dissenziente). L’innovativa pronuncia ha aperto un ampio dibattito ed è stata oggetto di critica soprattutto da chi ha rilevato subito che, in forza dell’art. 374, 3° c.p.c., per legittimamente innovare la Prima Sezione avrebbe dovuto rimettere  la decisione alle Sezi. . .