Annotazioni sullo scopo dell’atto processuale e la sua essenza: tra insegnamenti tramandati e nuove pressanti esigenze

Sommario: 1. Premessa; 2. I requisiti tecnici quali forme legali; 3. Dalla relazione Pisanelli sul codice di rito del 1865 al vigente art. 156 c.p.c.: un rapido sorvolo; 4. La nozione di scopo dell’atto processuale; 5. Esiste uno scopo telematico dell’atto e del processo?; 6. Conclusioni.

Di Alessio Luca Bonafine -
1.Premessa Il progetto per la ristrutturazione digitale del processo civile ha riacceso fortemente il dibattito sullo scopo dell’atto del processo, in particolare ponendo il tema, a monte, delle conseguenze della violazione della disciplina di settore e, a valle, della applicabilità della regola della sanatoria oggettiva prevista dall’art. 156, comma 3, c.p.c.([1]) Ciò, in particolare, a fronte dell’idea che l’atto difforme dal modello digitale delineato attraverso le disposizioni tecniche sia ontologicamente incompatibile con il fine perseguito in quanto l’effettiva implementazione del processo informatico richiederebbe una rilettura delle dinamiche più tradizionali del process. . .