Il diritto al giudice giusto e il caso Palamara

Il saggio espone alcune riflessioni su un recente scandalo: un ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati era solito incontrarsi con alcuni componenti togati del C.S.M. e alcuni parlamentari per mettere a punto strategie comuni miranti a insediare magistrati di loro gradimento nei posti di organico più importanti della Magistratura. In conclusione, si rimanda alla necessità che un nuovo sistema di elezione del C.S.M. escluda prospettive di reciproca influenza tra uomini delle correnti e uomini delle istituzioni. A titolo di esempio si suggerisce che i candidati siano soltanto i magistrati appartenenti all’ultima e più anziana fascia di età.

Di Umberto Apice -
1.Evanescenza del concetto di responsabilità in periodi di crisi. Eravamo negli anni Ottanta quando il poeta Giorgio Caproni, osservando quello che accadeva in Italia, scriveva che purtroppo viviamo in una società priva di una sua centralità e perciò estremamente “friabile e asimmetrica”. La centralità, per Caproni, esiste quando esiste una favola – o un mito – in base ai quali poter distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Una società in crisi, potremmo dire, è una società che ha perso il senso del giusto e dell’ingiusto[1]. Negli ultimi decenni del Novecento già tutto il mondo capitalistico era entrato in crisi; e con i primi anni del Duemila la c. . .