Il potere di rilievo «anche ex officio» dei vizi relativi all’attività processuale (declinato in ragione del paradigma del “giusto processo” ex art. 111 Cost.).

Di Olga Desiato -
1. Torna al vaglio del giudice della nomofilachia la questione attinente alla deducibilità per la prima volta in Cassazione di vizi inerenti attività processuali e quella – speculare – relativa all’esercizio del potere di rilevazione officiosa degli stessi. Nella specie, dichiarata l’infondatezza della domanda di risoluzione per inadempimento di una convenzione, il giudice del gravame rilevava la ritualità dell’exeptio inadimpleti contractus formulata dal convenuto nella comparsa di risposta in primo grado e confermava la decisione adotta dal giudice di prime cure. Il ricorrente deduceva quindi in cassazione, tra gli altri motivi, l’erroneo rigetto implicito (o, in via alterna. . .