“Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”: la scure del giudice amministrativo sui “limiti dimensionali di sinteticità” degli atti processuali di parte (e sul diritto di difesa)

Di Ignazio Impastato -
Sommario: 1. Premessa: il fondamento giuridico del “limite dimensionale di sinteticità” degli atti di parte. – 2. Il superamento del limite dimensionale di sinteticità: dalla scure alla mannaia del giudice amministrativo. – 3. Il vintage processuale della giurisdizione oggettiva tra soft law e hard power: nostalgia canaglia? – 4. (Segue) Prospettive solutorie de iure condendo (ovvero di alcuni temperamenti alla nuova regula aurea processualis del “melius deficere quam abundare”). – 5. Conclusioni: dal diritto vigente al diritto vivente e ritorno.   1.Il principio di chiarezza e sinteticità sancito dall’art. 3, comma 2, c.p.a., secondo il quale “ il giudice e le parti . . .